accadde a torino
Un anno eccezionale
1906 - Bartolomeo Vanzetti, Attilia Pizzorno, Bufalo Bill, Football Club Torino, Carrozzeria Rothschild, RIV Cuscinetti
1906 - Bartolomeo Vanzetti, Attilia Pizzorno, Bufalo Bill, Football Club Torino, Carrozzeria Rothschild, RIV Cuscinetti
Il 1906 avrebbe potuto essere un anno qualunque, ma per Torino invece fu memorabile, per una serie di eventi storici di rilevante importanza
Bartolomeo Vanzetti
L’operaio anarchico Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 1888 – Charlestown, 1927) sfortunato compagno di Nicola Sacco, col quale fu ingiustamente condannato a morte negli Stati Uniti per una rapina mai fatta, ma soprattutto per la sua fede politica, prima di espatriare in cerca di miglior sorte, nel 1906 lavorò a Porta Palazzo quale addetto alla preparazione delle caramelle, in una pasticceria di Corso Regina Margherita 116. Aveva diciotto anni, ed abitava in un modesto stabile di Borgo San Salvario, per l’esattezza in Via Baretti 14. Oggi quella casa non esiste più, sostituita da un moderno palazzo. Attilia Pizzorno
La giovane studentessa in Farmacia Attilia Pizzorno, fu la prima donna, attivista anarchica, ad essere arrestata nel capoluogo piemontese. Fu condannata nel 1906 per violenza e oltraggio a un commissario di pubblica sicurezza nel corso di una manifestazione a sostegno della prima rivoluzione russa. La ritroveremo in seguito con il suo compagno Giovanni Gavilli animatrice tra Piemonte e Liguria della corrente libertaria individualista antiorganizzatrice e del foglio Gli Scamiciat Buffalo Bill
Esiste un filo sottile che lega il celebre Buffalo Bill a Torino. Nato a Le Claire il 26 febbraio del 1846, il celebre pioniere, trucidatore di bisonti, soldato e impresario teatrale statunitense fece visita al capoluogo piemontese proprio nel 1906. Portò a Torino lo spettacolo teatrale, «Buffalo Bill Wild West Show». La rappresentazione ebbe luogo dal 22 al 27 aprile, sulla Piazza d’Armi della Crocetta, dove sorge ora il Politecnico Football Club Torino
Il 3 dicembre 1906, nella Birreria Voigt, oggi Caffè Norman, in Via Pietro Micca, avvenne un fatto sportivo di portata storica. La Società Sportiva Torinese e un gruppo dissidente della Juventus si incontrano creando una nuova società: il Football Club Torino. Il primo incontro ufficiale si disputò il 16 dicembre 1906 a Vercelli contro la Pro. Terminerà 3-1 per il Toro che allora, non disponendo ancora delle nuove casacche granata vestiva quelle arancione ereditate dalla Torinese. Il nome sopravvisse fino al 1936, divenne poi Associazione Calcio Torino fino al 1943, dal 1945 al 1958 e ancora tra il 1959 e il 1977. Torino Fiat nel 1944, Associazione Calcio Talamone Torino nella stagione 58/59, Torino Calcio dal 1977 al 2005, e dal 2005 ad oggi Torino Football Club. Carrozzeria Rothschild Nel 1906 la Rothschild, che era la più prestigiosa carrozzeria di Francia, aprì una sede in via Madama Cristina 147, la Carrozzeria Italiana Rothschild Società Anonima, con capitale di un milione e mezzo di franchi. Qualche anno più tardi, fu acquisita dalla Fiat, lo stabilimento servì come carrozzeria della Fiat di corso Dante fino al trasferimento al Lingotto; successivamente, la Fiat cedette il complesso alla Microtecnica, che lo ristrutturò dandogli l'aspetto attuale. L'area produttiva, anche dopo la vendita della Microtecnica agli americani, è rimasta invariata, con i due blocchi negli isolati tra via Madama, via Tiziano e via Giotto e tra via Madama, via Canova e via Giotto uniti dal sovrapasso su via Canova, e, oltre via Cellini, l'area destinata a magazzino. RIV - Nascono i cuscinetti a sfera italiani
Ottobre 1906 – Si apre in Via Marocchetti 6 un’officina sperimentale che impiega ventitre operai per la costruzione di cuscinetti a sfera, unico pezzo delle automobili FIAT che non fosse prodotto in Italia. È il nucleo iniziale della RIV, che si trasferirà poi a Villar Perosa. |
Torino in musica
25 gennaio 1901: Gabriele D'Annunzio al Teatro Regio
Borgo Vanchiglia: la Montmartre futurista dal cuore swing
Borgo Vanchiglia dista poche centinaia di metri dal centro storico di Torino, e vanta una notevole rilevanza nella storia artistica della città, primato spesso sottovalutato a livello promozionale e turistico.
Tra i motivi di visita il principale è oggi la presenza della famosa casa di Alessando Antonelli, detta Fetta di Polenta. Ma pochi sanno che questa strana e strettissima costruzione, ospitò gli studi dei pittori Camino, Gastaldi, Righini, Silvestri (di Milano), Umphembach (di Francoforte), Demi (di Firenze) e del cesellatore Magnani.
Il quartiere ha sempre avuto una vocazione eclettica, accolse infatti i protagonisti delle arti figurative fin da metà ottocento: Vela (ticinese), Albertoni, Biscarra, Dini, Simonetta, Augero, Perotti, Gamba e Gonin. Non per nulla una delle sue vie si chiama ancor oggi degli Artisti.
Tra i motivi di visita il principale è oggi la presenza della famosa casa di Alessando Antonelli, detta Fetta di Polenta. Ma pochi sanno che questa strana e strettissima costruzione, ospitò gli studi dei pittori Camino, Gastaldi, Righini, Silvestri (di Milano), Umphembach (di Francoforte), Demi (di Firenze) e del cesellatore Magnani.
Il quartiere ha sempre avuto una vocazione eclettica, accolse infatti i protagonisti delle arti figurative fin da metà ottocento: Vela (ticinese), Albertoni, Biscarra, Dini, Simonetta, Augero, Perotti, Gamba e Gonin. Non per nulla una delle sue vie si chiama ancor oggi degli Artisti.
Nei primi decenni del secolo scorso in questa zona si riunivano i futuristi nella Taverna del Santopalato, in Via Vanchiglia, 2. Luigi Colombo, che divenne celebre come Fillìa, decise di abbracciare la nuova corrente e in pochi anni ne divenne uno dei maggiori rappresentanti .
Sarà quindi naturale per Fillìa, voler realizzare a Torino il primo e unico ristorante interamente dedicato alla rivoluzionaria cucina futurista dove le idee stesse di macchina e ingranaggio, cari all’immaginario di tale avanguardia, trovarono ampia realizzazione nei dettaglii architettonici, estetici e letterari. Il locale è proprietà di Angelo Giachino, gli ambienti e l'arredo sono curati dall’architetto Diulgheroff e dallo stesso Fillia, ma la vera rivoluzione è il menù. Alla mezzanotte dell’8 marzo 1931 e fino alle 4 del mattino, Futuristi di tutta Italia, ma anche giornalisti e notabili, cenarono all’inaugurazione del Santopalato. Quattordici le portate, pensate da Fillìa e Paolo Alcide Saladin, in collaborazione coi cuochi Ernesto Piccinelli e Celeste Burdese:
|
In Borgo Vanchiglia passarono anche noti attori, cantanti, ceramisti ed architetti, fra i quali il grande Carlo Mollino (1905-1973) che abitava in via Napione, dove attualmente è attivo un museo a lui dedicato, visitabile solo su appuntamento. Ricordiamo, inoltre, fra le cosidette arti minori, la ceramica. Attiva dai primi anni del secondo dopoguerra la Manifattura Ceramica Lusso, di proprietà di Camillo Lusso e della moglie Maria Luisa Rissone, realizza nella sede di via Bava 16, una ampia e stupenda produzione di terraglie e maioliche in stile futurista e spazialista. Dalla seconda metà degli anni Cinquanta collabora com la manifattura, da indipendente, il noto scultore e modellatore Mario Mesini, già attivo presso la famosa casa d'arte Lenci. |
|
Il Trio Lescano ebbe un grande successo tra gli anni '30 e '40. Era formato dalle sorelle olandesi Alessandra, Giuditta e Caterinetta Leschan. Figlie di artisti di circo, vennero in Italia come ballerine acrobatiche.
I loro maggiori successi furono: Tulipan, Pippo non lo sa, Maramao perché sei morto, registrati nella sede EIAR di Torino dove arrivarono nel 1935. Inizialmente abitarono in un appartamento in via Lanfranchi 24 poi in via degli degli Artisti 26. Da ricordare, infine, il cantautore, polistrumentista e attore Fred Buscaglione (1921-1960) che abitò in via Bava 26 bis, dove risiedeva anche il suo grande amico, il paroliere ed autore televisivo Leo Chiosso (1920-2006).
TORINO ERETICA UNA DISPUTA TUTTA DA SOR-RIDERE
L'attuale diatriba sulla Torino cosiddetta Magica, non è una novità, ma si trascina stancamente da trenta anni, per la felicità di un turismo ingenuo, a volte superficiale, pronto a scolarsi tutto, pur di vivere "emozionanti" escursioni in luoghi misteriosi che di misterioso hanno ben poco.
Il CAUS infatti, già alla fine degli anni ’80 del XX secolo, per un quadriennio, organizzò una "vetrina" di satira sociale, ancora d'estrema attualità, sulle bufale della Torino Magica e del Cimitero Monumentale. "Torino Black Humor tre decenni fa, ottenne un grande successo di critica e pubblico. Anticipava ridicolizzandoli, temi decisamente "scottanti", diciamo pure infernali: la presenza di forze demoniache, arcane, magiche nel capoluogo subalpino. Per questo motivo era necessaria una "sorridente riesumazione" ed una riproposta attualizzata di quegli eventi, per festeggiare il nostro TRENTENALE PROFETICO. |